Documentazioni
Ilaria Mussini e Barbara Zoccatelli
Il diario
Elaborato dall’educatrice di riferimento o dal gruppo di insegnanti della sezione, il diario personale ricostruisce il percorso del/la bambino/a al nido o alla scuola dell’infanzia dall’ambientamento all’uscita, attraverso narrazioni, immagini, osservazioni, una selezione di elaborati (disegni, pitture e altri piccoli oggetti scelti con la partecipazione dei protagonisti) che restituiscono le tracce, i passaggi più significativi della vita all’interno del gruppo, nel contesto educativo, e dei processi di crescita sul piano relazionale, emotivo e cognitivo.
Si tratta di uno strumento di documentazione da sempre molto diffuso nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, che richiede risorse di tempo e di pensiero da parte di chi lo realizza e che non sempre viene valorizzato. Forse anche per questo merita una riflessione che possa rimetterne a fuoco il senso e i significati.
Mettere in luce l’unicità
Per un/a bambino/a è importante poter ritrovare le tracce della sua storia di crescita vissuta al nido e alla scuola dell’infanzia insieme alle persone, piccole e grandi, per lui significative. Questa possibilità non solo sostiene nelle bambine e nei bambini il piacere di ricordare, ma assume una funzione strutturante per la loro identità in costruzione: comunica che il loro fare è importante e interessante, favorisce la fiducia nelle proprie competenze e potenzialità e orienta la formazione di un’immagine positiva di sé. La narrazione dei legami creati con gli altri bambini, la valorizzazione delle conquiste e dei passaggi di crescita, delle emozioni e della quotidianità condivisa, il ricordo di episodi divertenti… sono solo alcuni semplici esempi di come lo sguardo dell’educatore può mettere in luce l’unicità di ogni bambino e bambina.
La tua storia con i nostri occhi
Come si è formata la memoria che ciascuno/a di noi ha della sua storia personale? Con i nostri ricordi, certamente. Ma anche attraverso gli occhi delle persone significative che abbiamo avuto accanto nella vita e con cui abbiamo costruito relazioni, condiviso affetti ed esperienze. In quest’ottica, gli educatori che raccolgono le tracce e le organizzano in una narrazione offrono al/alla bambino/a (e nel tempo al ragazzo e all’adulto) l’opportunità di ripercorrere la propria storia di crescita da un punto di vista molto speciale, in quella fase della vita della quale poco si può ricordare se si fa affidamento solo sulla memoria.
Sostenere i bambini nel costruire una memoria dei loro primi anni in un contesto educativo, significa allora dotarli di strumenti preziosi per interiorizzare le esperienze vissute insieme agli altri, prendere coscienza dei propri apprendimenti e delle proprie conquiste, riconoscere le emozioni che li hanno accompagnati in alcuni momenti, sentirsi protagonisti del proprio percorso di crescita e poterlo, nel tempo, raccontare a propria volta.
Pagine partecipate
Per rendere questo racconto ancora più significativo, alcune pagine del diario potrebbero essere realizzate coinvolgendo i genitori, i fratelli e le sorelle e i bambini stessi. Vivere da protagonista questo processo significa appropriarsi delle esperienze condivise, scegliere le immagini che lo vedono ritratto insieme agli amici più stretti, fotografare gli oggetti e i giochi del cuore, gli albi e le storie preferite, consolidare gli apprendimenti e le parole nuove, arricchire la narrazione del proprio percorso educativo con i dettagli per lui/lei più significativi.
Valorizzare la dimensione corale
Il valore del lavoro di raccolta e tessitura di educatori e insegnanti, per restituire al bambino e alla sua famiglia il racconto della storia vissuta al nido e alla scuola dell’infanzia, sta anche nella capacità di mettere in luce la dimensione corale del percorso evolutivo di ciascuno/a, che si sviluppa quotidianamente all’interno di una piccola comunità composta da altri bambini e bambine, che sostengono e arricchiscono reciprocamente i processi di crescita.
La consegna: un momento pensato
Considerato l’impegno speso per la costruzione dei diari personali, è importante che la consegna avvenga in un contesto scelto e pensato con attenzione anche per valorizzare lo sguardo e il lavoro degli educatori. In alcune realtà i genitori vengono invitati in coppia per trascorrere una serata speciale al nido allestito a festa e partecipano a una sorta di “caccia al tesoro”, alla ricerca del diario attraverso indizi collegati ai luoghi e ai giochi preferiti dal loro bambino o bambina; in altre il diario è il dono che il/la bambino/a riceve insieme alla sua famiglia alla festa di fine anno. In queste occasioni anche le famiglie possono lasciare un ricordo, un pensiero, un disegno nelle ultime pagine del diario appositamente bianche per dare spazio anche a loro. Quelli racchiusi nel diario sono momenti emozionanti e intensi sul piano affettivo, non solo per i piccoli ma anche per i grandi – insegnanti e genitori – che, insieme, hanno tenuto il filo della storia di crescita di ogni bambina e bambino.
Grazie alle educatrici del nido dell’Università di Trento per i materiali documentativi e per la collaborazione.
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